domenica 13 agosto 2017

La Torre Nera e il grande dilemma del se andare al cinema

C’è sempre un dilemma quando fanno i film dai libri. Almeno per me, ovvio. Il dilemma è semplice: lo vedo o non lo vedo?
Sai già per ovvie cose che il film non sarà mai il libro e non sarà mai così bello, ma magari non ti farà schifo…
Di solito con me non funziona.
Poi c’è la possibilità di vedere il film e pensare di leggere il libro: se il riassunto è così bello… chissà come è l’originale!
Questo è quello che, personalmente, sono stati i miei pensieri su La Torre Nera, tratto dalla saga di Stephen King
La mia fortuna è che, in questo caso, non ho letto la storia. La conoscevo: dopo aver letto La Casa del Buio (di Stephen King e Peter Straub) mi interessai alla questione e lessi online qualche informazione. Mi ripromisi di leggerli, ma non lo feci mai.
King, poi, per molti è una rassicurazione. Se questo autore americano ha anche solo un minimo rapporto con una produzione cinematografica, un libro o qualunque cosa vogliate, vuol dire che è un successo e vanno a vederlo perché i soldi non sono sprecati. 
Ecco. Io non sono di questo avviso. Anzi. Di Stephen King ho letto un libro e una serie di racconti che confermano che sì, scrive bene, ma è meglio che si dedichi ai romanzi.
Con una certa nota di scetticismo e una certa nota di curiosità sono andata a vederlo. 
Con La Torre Nera avevo un altro pregiudizio: Tomorrowland.
lamiasolaopinione.blogspot.com
Tomorrowland è uno dei film più noiosi che abbia visto al cinema negli ultimi anni. Film troppo lungo e con troppi tempi morti, alla fine se metti insieme le parti dove succede qualcosa, invece di starci due ore, lo guardi in mezzora.
Dopo aver visto La Torre Nera posso rassicurare a chi non ha letto i libri di andarlo a vedere e di godervelo. Il film è palesemente un riassunto se non del primo libro, sicuramente di un paio. Ci sono delle indubbie leggerezze nella trama, ma la storia per fortuna è scorrevole, carina e senza non rischi di annoiarti. 
È di novantacinque (95) minuti ed è senza lode ne infamia. I personaggi principali sono pregevoli (come del resto devono esserlo se sono presi da un soggetto di Stephen King), anche se personalmente avrei tralasciato le scene alla Matrix che però so che al grande pubblico piacciono tanto e la questione dell’Uomo in Nero che ormai rivede così tanto il concetto dell’uomo cattivo senza una vera ragione che in verità rasenta il banale. Insomma, persino l’ultimo Joker cinematografico (che poi risulta banale e mal strutturato) se lo piazzi lì risulta essere identico. Perché nessuno fa più bene i cattivi? La banalità del male è nel male che c’è nell’uomo comune, non nel cattivo di un film...
Per il resto, sì: merita la scappata al cinema. Soprattutto vista la moria di sceneggiature decenti.

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