martedì 28 febbraio 2017

Supergirl - Begin super

Questa volta decido di trattare una cosa del tutto nuova, non che abbia chissà quali argomenti o chissà quali post, ma penso sinceramente che valga una discreta attenzione.
Conosciamo tutti i recenti lavori della DC comics per quel che riguarda il tubo catodico (che ora non è più catodico), sia per quel che riguarda i film che quello che riguarda i telefilm.
L'uomo non voluto neanche
quel mostro di Nessy

Sul grande schermo vince e stravince il caro e vecchio Ometto in nero e la sua risma, perchè si sa! Batman è sempre figo anche quando la pellicola è di scarsa qualità (dove pure l'amore malsano di Harley Quinn per un uomo che la sfrutta e abusa di lei è reso politicamente corretto e giustificato, o dove il personaggio tormentato di Talia al Ghul è reso persino più scarso dell'ultima interpretazione cartacea di quel fallito di Morrison - ma si sa, ora fa figo pure come hanno ridotto Catwoman, e sicuramente a Ghotam le prostitute dicono al poliziotto "l'accordo alla Catwoman" per parlare delle marchette che lei fa ai tetti a Batman per rimanere fuori di galera - c'era un tempo in cui io la gatta la stimavo... ora è solo una prostituta piagnona in latex che si autoillude di avere rispetto e un grande amore, ed è sicuramente più credibile il primo), e il mondo dei telefilm dove abbiamo un Green Arrow che in verità è un Batman in verde che però uccide (nei film pure il milionario di Gotham lo fa, ma indovinate?
Serie DC dello stesso universo e
che non sono state abolite
La sua regola praticamente da subito è proprio il contrario) tanto che i 3/4 dei suoi nemici sono in verità presenti nelle storie del Cavaliere Oscuro, un Flash un po' scemo, ma che non fa poi così schifo, dei tizi che viaggiano nel tempo alla facciaccia dei mostri che invece attaccano il velocista scarlatto e la sua cricca, una Supergirl senza trama che sicuramente alla fine metteranno con lo stesso stronzo che nei fumetti l'ha massacrata di botte perchè prestava attenzione ad un amico invece di prestare attenzione al suo pacco (e lei poi ha spedito giustamente fuori dal sistema solare), un pe-frotuna-l'abbiamo-perso-Constantineuna Gotham che urtica perchè come Supergirl aveva potenziale, ma mettono troppa roba e la mischiano male e finiamo con un Powerless che... beh! Non ho ancora visto ma già mi sta simpatico. Sarà che è una commedy.

Tutto questo preamobolo per dire che, voi non lo sapete sicuramente se non leggete le boiate made in USA, ma c'è stato di recente una piccola rivoluzione nel mondo dei fumetti DC, con il risultato di aver ringiovanito i padri (che comunque sono ben lontani dall'esserlo davvero), mischiano dimensioni, per poi trattare sempre le stesse cose con stereotipi e senza una vera trama. Ma in fondo se andate su EFP trovate fanfiction più strutturate e comprendete che parlare del "vostro Superman/Spiderman/Vattelapesca" coincide proprio con quello che fanno mille altri fan solo che nei siti di fanfiction sono gratuiti.

Poi c'è la chicca.

Supergilr - Being Super.

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Supergirl - Being Super
Copertina del primo numero

Il primo numero è uscito il 28 dicembre scorso e il secondo solo il 22 di questo mese. Due mesi di attesa, un vero peccato.
In verità, Supergirl ha in sé già una sua testata che credo ricalchi quella della serie televisiva, poi hanno lanciato questa piccola perla che, sinceramente promette davvero bene.
Facendo questo articolo ho scoperto che le autrici sono due donne: Mariko Tamaki e Joelle Jones.

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Mariko Tamaki alla presentazione di
un fumetto che ora voglio sapere
com'è
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Joelle Jones a un comicon












La storia è femminile e universale, ma sicuramente non banale.
Tutto molto umano, molto normale, molto super.
Kara vive a Midvale, un paesino alla Smallville per intenderci e che ricalca perfettamente la situazione del cugino. 
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Ha 2 amiche, Dolly Grandger, una giunonica ragazza di colore dall'aria molto rock nonostante le preferenze musicali dei genitori - e se una figlia la chiamano Dolly, non sto lì a spiegarvi quale sia il loro genere - e Jennifer Bard, una rossa alta e secca con tanto di lentiggini e l'atleticità di una gazzella.
E qual è il grande trauma che subito la protagonista deve affrontare? Un brufolo.
Esatto un brufolo. Tutto infatti è pervaso di una incredibile normalità, nonostante la protagonista non sia esattamente normale, visto che, beh!, non è terrestre. Ma lei infondo è identica alle sue amiche, con cui si scrive in continuazione al cellulare, anche mentre alza il trattore paterno (e che la rimprovera per questo), ha degli incubi ricorrenti, le piace correre, e vuole poter scoprire chi è davvero, saltando fino in cielo. Perchè compiere sedici anni è anche quello. Il suo primo regalo? L'esplosione del brufolo kriponiano... 
Poi il patatrak: un terremoto devastante colpisce la cittadina proprio durante le gare di atletica leggera e lei e le sue amiche rimangono coinvolte.

Questa a grandi linee è l'imprinting della storia nel primo numero.

Ora, devo dire che appena arriva in italiano credo che lo comprerà a mia nipote che ha 12 anni.
E' bello per vari motivi: la Tamaki ha scritto tutto in maniera eccelsa: tutto nei dialoghi e nella storia ha un senso e una dinamica estremamente naturale, dove l'amicizia tra le tre ragazze è splendida e palpabile. Non c'è nulla di superfluo, nè di lezioso. Non ci sono tentativi di spiegare il grande mistero della vita, ma solo i normali turbamenti emotivi di un'adolescente. Anche l'affrontare i drammi che si presentano subito nella storia, la corsa in aiuto alla sua amica, la perdita e la tristezza sono descritte, espresse e raccontate in maniera naturale, senza banalità nè ostentazione.
Il secondo motivo sono i disegni: davvero BELLI. Alcune volte sono lievemente sgraziati, ma sono perfettamente in linea con lo stile di disegno che ci si aspetta, senza contare che non c'è un disegno troppo marcato (in linea con il target e il genere di racconto), nè corpi impossibili per pose o muscolature. Probabilmente la Jones non ha avuto difficoltà a disegnare Kara (per me si è usata come modella e ha pure fatto bene - come del resto i capelli bicolore di Dolly sono un palese richiamo alla Tanaki) e i disegni non hanno l'ipersessualizzazione di nessuno dei personaggi (ma di recente la DC sta tentando di tenersi su un tono basso sull'argomento, sia perchè ha dato fin troppo negli anni passati - nè si smentisce quando deve avere a che fare con dei vecchi personaggi -, sia perchè in America gliene hanno un po' dette di tutti i colori - e a ragione! - sia per la discriminazione di genere nelle storie, sia nella scelta di assunzione degli artisti - dove mediocri uomini erano preferiti rispetto a talentuose donne - alla facciaccia della scelta stilistica dell'artista che è una gran minchiata, visto che spesso era meno volgare un fumetto erotico di Manara), nè tantomeno la loro banalizzazione. Pochi altri autori americani al momento sono per me tanto piacevoli alla vista. L'espressività di Kara e delle sue amiche non è banale e persino la kriptoniana che rappresenta l'estetica più americana di tutti i personaggi DC risulta essere semplicemente una bella ragazza.

Ora bisogna solo aspettare e vedere cosa ci proporranno queste due splendide autrici.
Di mio, lo consiglio a tutti.

Per ora, eccovi una carrellata di immagini.


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Per poi chi si chiede di cosa parlavo sopra, su una Supergirl picchiata, si parla del volume 5 del lontano ma non troppo 2007, trattando anche se in maniera piuttosto superficiale un argomento piuttosto raro, soprattutto se il soggetto è un protagonista della DC.

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Capirete che è powerboy è un tamarro e lei è sempre una bambolina bionda, ma a onor del vero era poco più una cheerleader vestita male (a essere gentili), ora mi aspetto qualcosa di meglio. Non che sia difficile.

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