domenica 2 aprile 2017

La classica storia di ogni adolescente

A poco più di un anno dalla scomparsa dell'autore, lessi per la prima volta Il giovane Holden di J.D. Sallinger (Einaudi Edizioni). Di recente l'ho riletto e la mia impressione non è cambiato.
Questo romanzo è l'opera prima e più celebre dell'autore.

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Sinceramente, col senno del poi... anche ora è una storia incredibile

Non succede, di per sè, nulla di avvincente, ma è facile comprendere come sia diventato un libro simbolo. O perché possa tutt’ora essere definito così e non solo dalla generazione in cui questo racconto ha visto la luce, ma da parte di tutte le generazioni. E per tutti coloro che ricordano di esserlo stati.
Un riassunto del libro è inutile (ce ne sono talmente tanti, che tanto varrebbe leggerlo, il libro) ma per una recensione che si rispetti di un classico, è impossibile non decretare la propria personale opinione sulla storia. E quindi se è o non è piaciuto.
La risposta? Basta leggere la prima frase scritta qui sopra per capire quanto abbia apprezzato la storia del giovane Holden.
È incredibile come, quando lo leggi, sia facile l’immedesimazione nel personaggio. Anche se si è una donna.
Holden incarna perfettamente ogni adolescente di ogni tempo, ma non di quelli da telefilm o film. Un adolescente VERO, REALE. O sarebbe meglio dire CREDIBILE? 
È tenero e vero, e sfigato ma con un certo… no, scusate. È proprio il classico sfigato. Quello che siamo tutti noi. Non è quello che riesce sempre e comunque, non quello a cui le cose vanno bene perché è qualcuno di speciale o altre cagate simili. 
Holden sogna, sbaglia, si giustifica.
Ma soprattutto cade e tenta di andare avanti.
Bene o male.
Nonostante tutto.

In sé non è definibile una storia incredibile se non per il suo essere specchio di ogni cosa.
Salinger, attraverso la voce di Holden, tocca tutte le esperienze tristi e irrisolvibili di un ragazzo che non è sicuro di quale sia il suo posto nel mondo e di come comportarsi. È facile perdersi tra i suoi ricordi e le sue esperienze, immedesimandosi nel personaggio.
Salla perdita della persona amata, ai sentimenti nascosti per qualcuno, al velato senso di adeguatezza rispetto al mondo nel quale in fondo non si hanno certezze su quale sia il proprio posto e si pensa di andarsene, il tutto tinto in note blu di tristezza dove il freddo invernale di sfondo riesce anche ad entrare dentro l’anima.
Holden incarna perfettamente ogni adolescente di ogni tempo, un adolescente che ha debolezze e fragilità che non è in grado di mostrare neanche a se stesso. Tenero è vero, ha una fragilità così umana che la si sente propria grazie anche alla natura espressiva dell’autore che riesce a tirare fuori anche da noi stessi le stesse insicurezze.


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